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Home Parlano di noi I Gioppini di Bergamo Album fotografico Storia e descrizione programma Canti e Balli Chi siamo

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I brani PIU’ SPETTACOLARI E POPOLARI DEL VASTO REPERTORIO

1.        FANTASIA  (canto)

Raccolta di motivi popolari italiani. Con questo numero il gruppo rende omaggio ad alcune tra le  città e regioni italiane di cui è stato ospite.

2.        MAZURKA PRIMAVERA  (ballo)

Mazurka tradizionale eseguita nella bergamasca il lunedì dell’Angelo (dopo Pasqua ); l’usanza era di ballare con rami in fiore per salutare così festosamente l’arrivo della primavera.

3.        CAMPANE A FESTA (canto e ballo)

Suonando le campane si inneggia ad una coppia di sposi: Marietta e Adalgiso. I compaesani si riuniscono al di fuori della chiesa per festeggiare la nuova coppia cantando e ballando. Il giorno delle nozze era allora come oggi un giorno di festa particolare.

4.        MAZURKA GRAZIA (ballo)

Eseguita dal gruppo sull’aria di un’antica mazurka paesana, è caratterizzata dalla grazia e dalla dolcezza dei movimenti. Con questo numero il gruppo vinse il Festival internazionale del folklore a BILLINGHAM in Inghilterra (GB).

5.        ROSINA (canto e ballo)

Gioppino è innamorato della bella Rosina e ne è geloso alla follia. Tutti gli amici lo deridono per questo suo eccessivo sentimento e, giocando con la sua bella, si divertono con lei a schernirlo.

6.        SAN VELE  (canto e ballo)

La parte antica della città di Bergamo, Città Alta, è situata su una serie di colli, il più alto dei quali è San Vigilio; meta, da sempre, di coppie di innamorati in cerca di un angolino tranquillo per scambiarsi un bacio, di nascosto dei severi genitori, è un punto panoramico stupendo. Come un’ode alla propria città, e tratto da una poesia del poeta dialettale G.Mazza. il gruppo esegue questo brano con particolare sentimento e affetto.

7.       OL TONE (canto e ballo)

Uno tra i più significativi brani del gruppo. Questo numero, di singolare carattere bergamasco, descrive come dalla tradizione di “ Sunà i padéle “, due novelli sposi vengono svegliati nel cuore della notte da un gruppo di amici desiderosi di allegria e come la coppia, facendo buon viso a cattiva sorte, si unisce al gruppo a cantare un’antica serenata, per terminare tutti insieme in un allegro finale in danza.                      

8.      TERESINA GH’ HO L’OMBRÉLA (canto e ballo)         

Appuntamento con la desiderabile Teresina. L’innamorato aspetta a lungo, sotto la pioggia, la capricciosa ma alquanto adorabile Teresina e quando finalmente lei giunge, anziché nascere un litigio, i due protagonisti si giurano eterno amore.

9.       BALL DI EDOV (ballo dei vedovi)

Al completo, oltre al corpo di ballo, partecipa tutto il complesso, che con gli originali strumenti di latta vuole significare ai due vedovi, ora tra loro sposi, il proprio entusiasmato consenso.

10.   POLENTA (canto )

Eseguito su musica ispirata da un’aria de “l’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, Celebre compositore nativo di Bergamo, il canto è una ampia descrizione delle pietanze che si gustano accompagnate dalla polenta che, soprattutto se abbinata a uccelli e salsicce, è il piatto tipico di Bergamo.

11.   OL PIERI’ (canto e ballo)

Una volta i genitori, sempre molto scrupolosi, si scandalizzavano per un bacio, immaginatevi cosa accade    al Pierino, che si trova “ in attesa della cicogna “! Tutti gli sono contro:  genitori ed  il paese intero. Ma questo ostacolo viene superato con l’amore che viene dimostrato. La nuova coppia di fidanzati si presenta al paese con “il ballo degli ombrelli”.

12.   ROSALBA (ballo)

Ai tempi dei nostri nonni tra i giovani del paese spesso sorgevano rivalità per la conquista delle fidanzate e ad ogni pretendente venivano poste ostilità: essi dovevano  avere grande costanza per poter superare tutte le prove e dimostrare il proprio amore all’innamorata. Ballato nel periodo carnevalesco.

13.   RINGRAZIAMENTO DEL CONTADINO (canto e ballo)

I contadini, al ritorno del lavoro dei campi, solevano sostare davanti alle “tribuline” (altarini solitamente posti ai crocicchi di strade di campagna) per rivolgere una preghiera al Signore, ringraziandolo di quanto avuto durante il giorno. In seguito al ricco raccolto, si ritrovavano sull’aia per festeggiare la mietitura del grano. Il canto, composto dal Maestro Angelo Piazzoli “Papa”, viene proposto dal gruppo anche in occasioni di celebrazioni religiose. Con questo brano il gruppo ha vinto il Festival del Folklore di Locarno (CH)

14.   FESTA DEL VI’ ( canto e ballo )

    Nella “ festa del vìno“  viene simboleggiata la pigiatura dell’uva.

    I secchi, colmi di grappoli, vengono trasportati dai vigneti al tino        con i tipici portasecchi, detti in dialetto bergamasco "BASOI o   CADUR". Dopo aver pigiato l’uva e riempito le botti, si assaggerà il        vino nuovo e si terminerà il brano con un allegro canto. In questo    numero è caratteristica la particolare coreografia utilizzata.

15.   CANSU’ DE ÖNA OLTA ( canto )

Insieme di  brani dialettali  lombardi, cantati abitualmente  in occasioni di feste e nelle osterie dai vecchi del paese, riproposti in una rielaborazione per coro a più voci.

16.   BAL MÉS-CIAT (ballo)

            Semplice ballo tondo durante il quale gli spettatori                vengono coinvolti nella danza.

Con questa danza, il gruppo vinse il premio “ CABRET D’ ARGENT “ per l’animazione nelle piazze al   Festival mondiale del folklore di Issoire – Francia

     17. AI A U A ÉT I AE  (canto e ballo)

    Sulle parole di un celebre scioglilingua bergamasco viene presentato questo simpatico canto  composto quasi interamente da sole vocali, creato e musicato dal maestro Tito Oprandi. Il brano, dalla cadenza ritmata, esprime un invito ad avvicinarsi alla natura ed alle sue bellezze.

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